TENCA OCCUPATO!!!

Radioccupazione in diretta dal Tenca!

Oggi, 29 novembre 2011, ci siamo ripresi la nostra scuola!

Alle 7 del mattino un gruppetto di noi è entrato nell’edificio per occupare la palestra e il piano terra consentendo così l’autogestione di questo spazio.

Per trovare un compromesso con una parte degli studenti che desiderava fortemente seguire le lezioni si è deciso di non bloccare la didattica. Dopo l’assemblea plenaria la mattinata è proseuita con collettivi come quello sul movimento no TAV,sui soggetti LGBIT, sui CIE (centri di identificazione ed espulsione), sulla Rivoluzione in Tunisia e molti altri.

L’occupazione, ricca di proposte, continua nel pomeriggio.

Le motivazioni di questa protesta le abbiamo già ampiamente spiegate: in questo momento di crisi, in cui a pagare sono sempre i soggetti sociali più deboli, è necessaria una presa di coscienza che consenta a tutti e tutte di reagire. Sentiamo una forte esigenza di riprenderci i nostri spazi, in particolare in una scuola come la nostra in cui la presidenza attua una continua repressione politica e culturale.

10, 100, 1000 OCCUPAZIONI!

TO BE CONTINUED…

Collettivo ResisTenca

MOTIVI E CONTENUTI DI UN GIORNO DI AUTOGESTIONE

Durante i collettivi ci siamo posti la domanda: “Perché vogliamo autogestire?” ed ecco le risposte che sono emerse durante i dibattiti:

 

  • Perché è un modo per risvegliare la consapevolezza e l’interesse dello studente attraverso collettivi a tema, creando dibattiti e confronti
  • Perché è un modo per debellare l’ignoranza sempre più diffusa su temi che ci riguardano da vicino
  • Perché vogliamo ricostruire, e mettere a posto una scuola che è sempre più scalcagnata
  • Perché è un modo diverso di concepire la scuola e fare cultura
  • Perché vogliamo una scuola viva e partecipata, diversa.
  • Perché è un modo per creare coesione e solidarietà fra gli studenti, superando le barriere
  • Perché vogliamo eliminare la gestione gerarchica e oligarchica della scuola che porta troppo spesso alla repressione di qualsiasi iniziativa che esca dagli schemi.

Lettera a studenti,genitori,professori e personale ATA del Tenca

 

Cari studenti, genitori, professori, personale ATA,

In questo periodo molte scuole di tutta Italia sono in fermento. Il Tenca non è stato da meno, è stata lanciata una “settimana pre-occupata” d’ iniziative artistiche, culturali e politiche. Alcuni studenti hanno organizzato bar e improvvisazioni musicali all’intervallo, abbiamo affisso poesie e fatto iniziative per la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. C’è stata una buona partecipazione da parte degli studenti, ma anche delle critiche, la principale è che, essendo caduto il governo, la protesta perde di senso e attaccare Monti prima che abbia la possibilità di governare è ingiusto. Per questo ci teniamo a esporre le nostre ragioni (le motivazioni nate dai momenti d’incontro assembleare fra studenti) e a cercare di aprire un canale di comunicazione con gli altri studenti e con chiunque voglia o debba avere a che fare col Tenca. Creare degli spazi di autogestione è un mezzo e non un fine: è un momento di protesta e soprattutto un momento di costruzione su due fronti. Il primo è esterno alla scuola, ma lo scopo non è mai stato far cadere il governo Berlusconi o scagliarsi contro personaggi politici, ma muovere una critica allo status quo e all’attuale assetto sociale. Infatti il passaggio da Berlusconi a Monti non cambierà la classe dirigente che ha preferito finanziare le grandi opere, come la TAV o il ponte sullo stretto, e le banche, anziché dare fondi all’istruzione e ai servizi pubblici. Un governo tecnico al massimo può risanare il debito, ma non ha le competenze politiche per influire nell’ambito sociale: si chiede a tutti di fare grossi sacrifici per ripagare il debito causato da pochi, ma sono sempre i soggetti sociali più deboli a risentirne maggiormente, in nome di questo sacrificio si dovrà rinunciare alle lotte sociali contro al razzismo, al sessismo, all’omofobia e anche ad un modello di scuola differente.

Il secondo ambito è quello interno alla scuola, noi cerchiamo di proporre un momento di didattica differente in cui non si subiscono passivamente dei saperi nozionistici.

Già nei primi del Novecento si muovevano delle critiche alla scuola. Claparède nel 1923 scriveva: “E questa cosa contro natura è ciò che la scuola tradizionale si ostina ad ottenere dai suoi disgraziati scolari: far fare loro, dalla mattina alla sera e dal gennaio al dicembre, delle cose che non rispondono ad alcun bisogno di questi ragazzi. Questi atti, questi sforzi che si richiede da loro, non essendo regolati dalla legge del bisogno, si è obbligati, per suscitarli, a ricorrere a una serie di mezzi, punizioni, cattivi punti, ricompense, esami, minacce, etc, che hanno l’efficacia che ognuno conosce.Ti sembra che la scuola sia cambiata molto?

Gli spazi di discussione orizzontale che vogliamo creare servono a maturare una coscienza critica per poter capire la situazione socio-politica in cui viviamo.

Da qualche settimana c’era già un clima di fermento a scuola che la Presidenza ha deciso di prevenire con una circolare che vietava la politica a scuola motivandola così: “L’assemblea con finalità politiche (quale può essere un’assemblea con motivazioni lontane dalle problematiche scolastiche) non può essere svolta a scuola . La scuola infatti non può ospitare manifestazioni o assemblee di dibattiti politici che si debbono svolgere in altri luoghi e sedi.

Noi riteniamo che questa sia una presa di posizione inaccettabile; per rispondere abbiamo indetto un’assemblea con studenti di altri licei e università per discutere i problemi della scuola. Questo incontro è stato interrotto veementemente e sono seguite minacce di provvedimenti disciplinari e convocazione dei genitori per i ragazzi del Collettivo.

Abbiamo così deciso di provare altre strade per portare i contenuti che ci stanno a cuore all’interno della scuola, abbiamo così tappezzato i corridoi del Tenca di poesie, che però nel giro di un’ora sono state strappate da una professoressa che evidentemente non ha gradito che la normalità scolastica fosse interrotta anche se in un modo così artistico e creativo.

Speriamo di aver espresso bene il quadro generale della situazione e la necessità per gli studenti di avere agibilità all’interno della nostra scuola.

 

See you on the barricades :)

 

Collettivo ResisTenca

Riappropiarsi gli spazi- tieni la mente occupata- la scuola e’ di chi ci studia!